Filosofia

Il prog­et­to Spag­nol­li è uno stret­to con­nu­bio tra logos e techne, il “sapere” che si conc­re­ta nel “saper fare”, e Dis­ìo ne rap­p­re­sen­ta la pietra angolare. 
VITICOLTURA EROICA

Un vigne­to frut­to di una bril­lante intu­izione e del­la grande forza di volon­tà del­la famiglia Spag­nol­li, che da tre gen­er­azioni si impeg­na nel­la colti­vazione eroica delle vigne sug­li sgrebeni di Cimone.

Il risul­ta­to di una sto­ria lun­ga ed avvin­cente, inizia­ta con l’intuizione di Francesco Spag­nol­li e Gino Veronel­li, capaci di com­pren­dere la vocazione spuman­tis­ti­ca di quel pic­co­lo fram­men­to di ter­ra rip­i­da, dopo aver­lo osser­va­to insieme, di ritorno da una diret­ta radio­fon­i­ca a cui parte­ci­parono nell’ormai lon­tano 1978.

Gino Veronel­li e Francesco Spag­nol­li — 1997 
UN GIOIELLO DELLA SPUMANTISTICA
La “pic­co­la Eper­nay del Trenti­no” la definì Gino, anche per­ciò il Pro­fes­sor Spag­nol­li decise di acquistare gli imper­vi ter­reni e di dare la luce ad una vera e pro­pria stazione sper­i­men­tale di mon­tagna, in cui si fusero le antiche com­pe­ten­ze di non­no Giuseppe, abilis­si­mo con­tadi­no, con la conoscen­za enci­clo­pe­di­ca del figlio Francesco, scien­zi­a­to, divul­ga­tore e pio­niere del Meto­do Classico. 

E pluribus unum

la ricerca dell’equilibrio
Un’idea uni­ca espres­sa da una diver­sità infini­ta, questo è il fine del­lo chef de cave. Ter­reni, roc­ce, con­dizioni cli­matiche e tut­ti gli altri ele­men­ti van­no orches­trati in modo sapi­ente, per definire la per­son­al­ità del vino ed esprimere i val­ori del ter­ri­to­rio a cui appar­tiene. L’orchestra rap­p­re­sen­ta il dominio del sen­ti­men­to infini­to, uni­ver­sale, in cui può esprimer­si ed ingrandirsi il con­trib­u­to indi­vid­uale di ogni ele­men­to con­den­sato nel­la sua mas­si­ma perfezione.